" Non vi chiedo
di credere, ma di fare...
Una conoscenza acquisita diventa vivente solo se la si é ripensata
da sé " (Selim Aïssel)
Questa frase ci invita a comprendere,
ripensare e provare quello che l'Insegnamento ci propone.
E' dunque necessario praticare per comprendere e verificare da sé e trasformarsi.
Non mi identifico
alle difficoltà parziali che posso incontrare per
andare verso la mia identità profonda.
Non manifesto le mie
emozioni
negative per non perdere inutilmente la mia energia e per non inquinare gli altri.
Arresto la mia chiacchiera
interna poiché, il più delle volte, conduce solo a una perdita di energia.
Mi occupo di quel che
é qui ed ora poiché la vita é qui ed ora.
Arresto le mie
fantasticherie,
sono presente al mio corpo: quello che vedo, quello che sento
e come mi muovo ed entro in contatto con la realtà immediata.
Accetto con equanimità
il piacevole e lo spiacevole.
Non giudico,
non giustifico
e non manipolo, né me stesso né gli altri.
Assumo quel che
penso, quel che sento e quel che faccio.
Sono responsabile
e non mi sottometto al "tu devi" o al "bisogna"
che un altro vorrebbe impormi, pur sottomettendomi alle leggi
del paese e della società nei quali vivo.
Trovo la pazienza
di accettare quel che non può essere cambiato, il coraggio di cambiare
quel che lo può essere ed il discernimento che permette di distinguere
l'uno dall'altro.
Comprendendo l'essere che sono realmente,
essendo presente alla vita così com'é, potrò superare
ogni illusione su di me e la menzogna
verso gli altri. Ed è solo sacrificando questa illusione che mi realizzerò.